i 7 COLORI dell'ARCOBALENO

Il "mio" contributo

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eleonorat
view post Posted on 23/10/2010, 16:48




è faticoso frequentare i bambini.
Avete ragione.
Poi aggiungete:
bisogna mettersi al loro livello, abbassarsi, inclinarsi, curvarsi, farsi piccolo.

Ora avete torto.

Non è questo che più stanca.
E' piuttosto il fatto di essere obbligati ad innalzarsi
fino all'altezza dei loro sentimenti.
Tirarsi, allungarsi, alzarsi sulla punta dei piedi.
Per non ferirli.

J . Korczack

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(Bruno Ferrero, A volte basta un raggio di sole)

Un'insegnante chiese agli scolari della sua prima elementare di disegnare qualcosa per cui sentissero di ringraziare il Signore. Pensò quanto poco di cui essere grati in realtà avessero questi bambini provenienti da quartieri poveri. Ma sapeva che quasi tutti avrebbero disegnato panettoni o tavole imbandite.
L'insegnante fu colta di sorpresa dal disegno consegnato da Tino: una semplice mano disegnata in maniera infantile.
Ma la mano di chi?
La classe rimase affascinata dall'immagine astratta. "Secondo me è la mano di Dio che ci porta da mangiare" disse un bambino. "Un contadino" disse un altro, "perché alleva i polli e le patatine fritte".
Mentre gli altri erano al lavoro, l'insegnante si chinò sul banco di Tino e domandò di chi fosse la mano. "E' la tua mano, maestra" mormorò il bambino.
Si rammentò che tutte le sere prendeva per mano Tino, che era il più piccolo e lo accompagnava all'uscita. Lo faceva anche con altri bambini, ma per Tino voleva dire molto.




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QUANDO PENSAVI CHE NON STESSI GUARDADO

"Quando pensavi che non stessi guardando,
hai appeso il mio primo disegno al frigorifero
e ho avuto voglia di continuare a stare a casa nostra per dipingere.
Quando pensavi che non stessi guardando,
hai dato da mangiare ad un gatto randagio
ed è allora che ho capito che è bene prendersi cura degli animali.
Quando pensavi che non stessi guardando,
hai cucinato apposta per me una torta di compleanno
e ho compreso che le piccole cose possono essere molto speciali.
Quando pensavi che non stessi guardando,
hai recitato una preghiera
e io ho cominciato a credere nell’esistenza di un Dio
con cui si può sempre parlare.
Quando pensavi che non stessi guardando,
mi hai dato il bacio della buonanotte
e ho capito che mi volevi bene.
Quando pensavi che non stessi guardando,
ho visto le lacrime scorrere dai tuoi occhi
e ho imparato che, a volte, le cose fanno male ma che piangere fa bene.
Quando pensavi che non stessi guardando,
hai sorriso
e ho avuto voglia di essere gentile come te.
Quando pensavi che non stessi guardando,
ti sei preoccupata per me
e ho avuto voglia di diventare me stessa.
Quando pensavi che non stessi guardando,
io guardavo
e ho voluto dirti grazie per tutte quelle cose che hai fatto,
quando pensavi che non stessi guardando".

dal web
 
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